IL PIANOFORTE DI LILLY GRECO

di Stefano "Solegemello"

Da qualche tempo in libreria c’è un librone patinato e ricco di belle immagini, "C’era una volta la RCA", storia della casa di produzione americana che ha avuto per anni un importante stabilimento a Roma (vi dice niente "..all’incrocio della Via Tiburtina, fu investito da una strana nostalgia…" ?, Robin, 1979); Si racconta che la RCA a Roma nacque anche per volere del Vaticano, che vedeva nell’industria americana un modo per risarcire una delle zone della capitale più duramente colpite dalla guerra, il quartiere San Lorenzo. Lo stesso Ennio Melis che ha avuto per anni la responsabilità della direzione era un uomo di fiducia del Vaticano. Oggi che la RCA è stata assorbita da altre multinazionali (non c’è mai fine alla concentrazione!), lo stabilimento produttivo sulla Via Tiburtina è ridotto ad un magazzino per scarpe anche se campeggia ancora intatto lo storico logo rosso…

(…) Cadevano le bombe come neve,
il diciannove luglio a San Lorenzo.
Sconquassato il Verano, dopo il bombardamento.
Tornano a galla i morti e sono più di cento.

E il Papa la domenica mattina da San Pietro,
uscì tutto da solo tra la gente, e in mezzo a San Lorenzo,
spalancò le ali, sembrava proprio un angelo con gli occhiali.
(…)

(Francesco De Gregori, "San Lorenzo", Titanic 1982)

Beh, non per divagare ma se ricordo bene ho letto in qualche articolo che anche Antonello Venditti eseguì in concerto questa stupenda canzone di Francesco De Gregori.Tornando al libro, l’autore, Maurizio Becker, incontra lo storico produttore RCA Italo "Lilly" Greco e in qualche modo lo mette a confronto con i grandi artisti che ha prodotto attraverso il marchio RCA (molta della musica italiana è passata di lì, da Morandi, a Dalla, a Baglioni e tanti altri). Bisogna dire che il librone in questione è extra-large anche nel prezzo e così il vostro Solegemello ha fatto una visita alla Feltrinelli (ma che bella idea quei punti vendita che all’interno hanno anche dei comodi divanetti…) più vicina e se l’è sbirciato ben bene con il solo obiettivo di potervene riferire eh? ;-)) Diverse pagine del libro sono dedicate ai due "Theorius campus", fondamentale è stato infatti l’apporto di Lilly Greco alla prima e condivisa fatica discografica dei due cantautori romani.  "Lilly Greco non capisce ma che Dio lo benedica…" dirà Francesco in "Marianna al Bivio" (Alice non lo sa, 1973) e poi ancora "…la montagna era incantata da un poeta che suonava il pianoforte…" (si è ipotizzato che questo verso sia su Venditti). 
Nell’intervista ad Antonello Venditti contenuta nel libro ho potuto leggere dell’apporto di Lilly alle produzioni Vendittiane in RCA e ai dissidi che spesso scoppiavano per la divergenza di vedute sugli arrangiamenti. Per Theorius Campus l’apporto di Lilly Greco fu molto rilevante perchè i due "pulcini" erano proprio ai primi cip cip. Va poi detto che Lilly Greco è anche un buon musicista, tanto è vero che in "Theorius campus" suona anche il pianoforte; Antonello afferma infatti nell’intervista che il piano di "Roma Capoccia" nel disco è di Lilly Greco, perchè quello che aveva inciso non gli piaceva. Del lavoro in RCA è anche interessante il passo su "Ullàlla", Antonello dice infatti che, tornato da Carimate in Brianza con i nastri del disco, la casa discografica lo criticò molto e fece un missaggio del tutto diverso, a tal punto che l’album che ne è venuto fuori è quasi un altro rispetto a quello che il cantautore aveva in mente. Alla fine dell’intervista Venditti ribadisce comunque la grande stima per Lilly pur nei continui scontri, e viene prefigurato anche un possibile album che contenga delle interpretazioni di Greco su brani da lui curati negli anni, questa volta con l’apporto di Antonello come produttore! Chissà che un giorno questo progetto non possa avere un futuro…
Molto toccante infine il riferimento di Venditti al funerale di Ennio Melis, lo storico direttore RCA a cui è legato l’ottimo "Le cose della vita", un disco semplice e splendido, tutto di pianoforti e tastiere.  Antonello  racconta che, entrato in chiesa per la funzione, sentì un pianoforte suonare "Inno all’amore" di Edith Piaf e riconobbe subito dal tocco che si trattava di Lilly Greco: un modo stupendo per salutare il grande boss della RCA, non credete?

di Stefano "Solegemello"