I MIEI PESCI

Non sono del segno dei pesci, come Antonello, ma la canzone Sotto il segno dei pesci mi è sempre stata molto a cuore. C’è quella bellissima, definirei, "galoppata", di pianoforte iniziale (che è un po’ il marchio di fabbrica vendittiano) che  dà in maniera onomatopeica  l’idea della corsa  (nella prima strofa compare infatti il verso "e la gente che correva") e del travolgimento degli eventi e delle emozioni o più semplicemente della vita, al quale ritmo bisogna adeguarsi… Credo che ogni cosa che abbia generato e faccia parte di Sotto il segno dei pesci ( amicizia, amore, testo, musica e interpretazione), renda questa canzone unica e forse è il brano che più  rappresenta la musica Vendittiana e il cantautore medesimo. D’altra parte Venditti stesso ama molto questa canzone, tant’è che spesso, quando parla del suo stupore per l’aver scritto delle canzoni capolavoro, la cita come esempio.  Ricordiamo anche, tramite  uno stralcio di intervista a Renato Bartolini (che insieme al proprio gruppo Stradaperta lavorò per alcuni anni con Antonello), il segno che  questa canzone lasciò in Venditti e come influì sulla sua successiva produzione:

Sotto il segno dei Pesci fu un’eredità così pesante da portare sulle spalle?

Renato Bartolini: Assolutamente sì ! Ce ne accorgemmo nel corso della registrazione di Buona Domenica e poi nei dischi successivi. Il 1979 fu un anno molto difficile per Antonello.Quanto il successo di questo disco condizionò le scelte future? Tantissimo! Ancora oggi, quando Antonello inizia un nuovo disco, la prima cosa che fa e far ascoltare ai musicisti "Sotto il segno dei pesci". Credo sia una specie di rito propiziatorio……e una sorta di condanna per i musicisti !?!?

Ecco, una canzone importante per Venditti non poteva che essere importante anche per me, di certo non per riflesso ma per un comune modo di sentire.

che meritiamo un’altra vita

frase molto forte, amara, di pretesa e forse anche di speranza. In tutte le canzoni di Venditti, anche quelle più malinconiche, al di là delle parole, ho sempre trovato nella musica e nella voce una volontà che non si piega mai, per quanto l’animo possa essere triste o sfiduciato. Io avverto sempre un riscatto, o già sottinteso, o in divenire (ad es nella canzone "Marta"), che squarcia l’amarezza, che non si abbandona alla passività e all’autocommiserazione, ma è propositivo. Si tratti soltanto di analisi del problema o di sfogo liberatorio (ad es in "Lo stambecco ferito), Venditti arriva comunque a una presa di posizione (ad es in "Maria Maddalena" o in "Lilly" la sua denuncia è piuttosto scomoda per i benpensanti), a una scelta. Per questo mi piace Venditti. E questa canzone ultimamente la sento molto vicina a me, in un periodo di insoddisfazione…Va a finire che come Giovanni brucio la mia laurea e vivo solo di parole!

Sotto il segno dei pesci (1978)

Ti ricordi quella strada, eravamo io e te,
e la gente che correva, e gridava insieme a noi,
tutto quello che voglio, pensavo, è solamente amore,
ed unità per noi, che meritiamo un’altra vita
più giusta e libera se vuoi, corri amore, corri non aver paura.
Mi chiedevi che ti manca, una casa tu ce l’hai,
hai una donna, una famiglia, che ti tira fuori dai guai,
ma tutto quello che voglio, pensavo, è solamente amore,
ed unità per noi, che meritiamo un’altra vita
più giusta e libera se vuoi,
nata sotto il segno, nata sotto il segno dei pesci.
Ed il rock passava lento sulle nostre discussioni,
18 anni son pochi, per promettersi il futuro,
ma tutto quel che voglio, dicevo, è solamente amore,
ed unità per noi che meritiamo un’altra vita,
violenta e tenera se vuoi,
nata sotto il segno, nata sotto il segno dei pesci.
E Marisa se n’è andata, oggi insegna in una scuola,
vive male e insoddisfatta, e capisce perché è sola,
ma tutto quel che cerca e che vuole è solamente amore
ed unità per noi, che meritiamo un’altra vita,
violenta e tenera se vuoi,
nata sotto il segno, nata sotto il segno dei pesci.
E Giovanni è un ingegnere che lavora in una radio,
ha bruciato la sua laurea, vive solo di parole
ma tutto quel che cerca e che vuole è solamente amore
ed unità per noi, stretti in una libera sorte,
violenti e teneri se vuoi figli di una vecchia canzone

Nella foto, la versione francese del 45 giri Sotto il segno dei pesci/Sara


7 Risposte a “”

  1. Un’altra delle canzoni che non ci si stanca mai di ascoltare, così forte e così semplice al tempo stesso che se la stai ad ascoltare ti stupisci di come un concetto così semplice abbia bisogno d’essere “gridato” attraverso una canzone perchè ci si fermi un momento a riflettere e ci si possa riconoscere….

    Perchè …

    … tutto quel che cerca e che vuole è solamente amore

    Sembra semplice e invece spesso ce ne dimentichiamo.

  2. Si. A volte Antonello viene criticato per la estrema semplicità delle sue partiture musicali(poche note, strutture molto semplici) o dei testi. Credo però che si possa dire tutto ma non che questa canzone (e l’intero splendido album) non abbiano superato la prova del tempo e della qualità. Ottimi musicisti (i mai troppo da me celebrati “Stradaperta”, Renato Bartolini&co), grande semplicità e freschezza compositiva, dalla prima all’ultima canzone, le bellissime Francesco, Bomba o non Bomba, la cara “Sara”, Il telegiornale…veramente un pezzo più bello dell’altro.

    Concordo con Marta sull’inizio pianistico, ci introduce proprio dentro la canzone e sembra quasi di camminare anche noi, o di correre tra i fumi e le grida della manifestazione….cavalcata stemperata dal riconoscersi dieci anni dopo nella ricerca di sentimenti ed ideali “semplici” eppure così difficili, amore ed unità.

    Ho letto un pò di tempo fa in una vecchia intervista che in “Canzone per Seveso” gli strumenti riproducono i rumori metallici della fabbrica; è bello scoprire questa istintività, questo realismo nella musica di Antonello…oltre che nei suoi testi.

  3. ciao sono ANDREA …ma sai caro e bravo solegemello secondo me la grandezza artistica di ANTONELLO VENDITTI è anche quella di aver scritto canzoni epocali con 3-4 accordi…questa capacità artistica è la dimostrazione della bravura di antonello!! ciao ragazzi.

  4. mi fa piacere che tu sia d’accordo con me!!sai spesso molti salgono sul carro quando c’è il vincitore(vedi molti fans fine anni 80 inizi 90)e poi scompaiono magari andando sul carro del vincitore che in quel momento va più forte!!!io (come penso anche tu) dal “carro” di antonello non scenderò mai!!! nonostante sputi o applausi!! ciao solegemello DA ANDREA.

  5. se fossi sceso dal carro non avrei fatto un sito quasi sei anni fa….visitato ormai da centinaia di persone!:-))

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