Quando l’arancia rosseggia ancora sui sette colli…

Devo dire che Roma Capoccia è una poesia stupenda. In questa canzone la fresca e diretta semplicità delle parole è perfetta nel dipingere un meraviglioso affresco della città eterna,  illustrandone in maniera efficace la bellezza contraddittoria: al fascino antico e magnificente dell’arte capitolina si contrappone la miseria dell’uomo che attualmente la abita, si tratti di povertà economica (contrapposta al lusso di pochi: "Na carrozzella va co du stranieri, un robivecchi te chiede un po’ de stracci") o morale ("roma capoccia der monno infame"). Si può dire che questa canzone sia diventata una cartolina in musica di Roma e chi giunge nella città capitolina per la prima volta, non può non averla già sognata e amata attraverso questo brano. Alcuni passaggi della canzone sono veramente straordinari, come "l’arancia che rosseggia" e l’ anima vitale delle finestre-occhi ("e le finestre so’ tanti occhi che te sembrano dì: quanto sei bella…"): la città stessa si inchina di fronte  alla propria bellezza millenaria. E c’è una tale poesia nell’immensa vetrina storica e nella natura, che ogni cosa diventa bella: "li passeracci so’ usignoli". Ma sono proprio la grande veracità, il calore umano e l’amore per la vita che contraddistinguono i romani a dar loro la capacità di cogliere il bello dove apparentemente non c’è. E non stupisce che a un romano una mattina capiti di scoprire Roma e di sentirsi sospeso nel tempo, pervaso da un senso di serenità e di pace, che stimola sentimenti buoni e piacere di vivere. Perchè Roma te fa re, è come una mamma: ti culla, ti consola, quando hai bisogno di lei Roma sta sempre lì!

Roma capoccia è una canzone straordinaria,  la musica è dolce e poetica, accompagna perfettamente il testo e la voce. Le note inziali mi fanno pensare al passaggio della "carrozzella co du stranieri",  una passeggiata tra le meraviglie di Roma, che nella musica di Antonello si aggiunge anche di uno sguardo all’anima di Roma e non solo alla facciata, alle difficoltà e alla forza che vivono e trovano i romani.

ROMA CAPOCCIA

Quanto sei bella Roma
quand’e’ sera
quando la luna se specchia
dentro ar fontanone
e le coppiette se ne vanno via,
quanto sei bella Roma
quando piove.
Quanto sei grande Roma
quand’e’ er tramonto
quando l’arancia rosseggia
ancora sui sette colli
e le finestre so’ tanti occhi,
che te sembrano di’:
quanto sei bella.
Oggi me sembra che…
er tempo se sia fermato qui.
..
Vedo la maesta’ der Colosseo
vedo la santita’ der Cupolone,
e so’ piu’ vivo e so’ piu’ bbono
no nun te lasso mai
Roma capoccia
der mondo infame.
Roma capoccia
der mondo infame.
Na carrozzella va
co du stranieri
un robivecchi
te chiede un po’ de stracci
li passeracci so’ usignoli;
io ce so’ nato Roma,
io t’ho scoperta
stamattina…
io t’ho scoperta
Oggi me sembra che
er tempo se sia fermato qui.
Vedo la maesta’ der Colosseo
vedo la santita’ der Cupolone,
e so’ piu’ vivo
e so’ piu’ bbono
no nun te lasso mai
Roma capoccia
der mondo infame..
Roma capoccia
der mondo infame…
der mondo infame…

5 Risposte a “”

  1. anche a mio papà piace un sacco questa canzone….Mentre le altre di Venditti lo stufano!:-(

    vogliamo parlare invece delle versioni live di roma capoccia?

  2. A me è piaciuta molto la versione proposta in campus live…

    Ciao! E’ vero, Marta; io sono di Roma, lo sai, e posso confermare che è vero ciò che hai scritto: E’ una città che puoi scoprire in continuazione, e quando sei in difficoltà, spesso ti può e ti vuole aiutare… Altre volte però, come in tutte le cose vere (anche se è un po’ nel carattere romano!) si stronzeggia pure…

    Insomma; quando vuole è meritatissimo il titolo di capoccia der mondo ‘nfame..!!!

    Michele

  3. Ho scoperto Roma solo casualmente nel 2003 leggendo “Tecniche di seduzione” di De Carlo e da allora è la MIA città di adozione. La adoro, ci sono stato 5 volte in 4 anni in vacanza (e non vedo l’ora di tornare quest’estate). L’ho visitata a piedi un po’ ovunque, dalla Camilluccia all’Eur o a Primavalle. E’ maggica, la sua atmosfera è indescrivibile. Grazie Roma.

    PS: non a caso anche Venditti, il cantore di Roma, l’ho scoperto nella sua completezza da fine 2003 in poi… E dal 2004 tifo Roma… 🙂

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