Scrive di nuovo Sante, ispirandosi a Cento Città:
 
Per chi come me ha fatto della strada una casa, Centocittà è più di una canzone, è l’estate, il viaggio, i concerti bagnati dalla pioggia e asciugati dal vento, le notti infinite, le chitarre dimenticate. Ho imparato ad amare questa canzone nell’estate dell’ottantotto, quasi vent’anni fa, ma sarebbero dovuti passare ancora dieci anni per sentirla completamente mia, per cantarla anch’io per le strade con i miei musici. C’è sempre un’estate dal cuore ferito, dove gli amici non ti bastano più, dove le mani che tocchi e che stringi non sono quella che vorresti ti toccasse, ti stringesse. E allora parti per il tuo viaggio, e giri il mondo e le tue centocittà, credendo di riuscire a dimenticare. E canti a tutti la tua solitudine guardandola in faccia, e nessuno se ne accorge, nemmeno chi, dopo il canto, divide con te il rosso del bicchiere, l’ultima sigaretta. Antonello allora prendeva il suo cappello e volava più in alto del dolore e dell’amore, e così proviamo a fare tutti quando finisce un amore, tentiamo di superarlo, di volare più alti e guardarlo da lontano, da fuori. Ma l’amore non si guarda mai da fuori, perchè ci sei sempre dentro, perchè l’amore non finisce mai. E allora ci sarà sempre un’altra estate senza lei, e appena dopo le canzoni, spente le luci e salutata la gente, ti ritrovi a chiederti se anche lei in quel preciso istante sta pensando come te. E ti sembra di averla vicino, di sentirne la voce e la mano, di vedere i suoi occhi che guardano lontano. Ma sono solo pensieri macchiati di vino, stanchi di strada, pensieri che domani porterai con te in un’altra città, ancora per altre centocittà.  

2 Risposte a “”

  1. sante non so se mi fai emozionare piu’ tu o il mitico antonello quello che scrivi mi tocca il cuore ciao a te a marta e a tutti i fans di anto

  2. Stupendo! Grazie Sante e grazie ad Antonello, perchè con lui…noi viviamo queste magnifiche emozioni.

    Un saluto a tutti voi ciao

    Ivana57

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