DE POLITICA

Si sa, Antonello Venditti e Francesco De Gregori sono stati da sempre considerati, tra i protagonisti del mondo dello spettacolo,  due bandiere, due icone della sinistra romana e non solo. Alcune volte  hanno manifestato il loro impegno e le loro idee politiche apertamente, aderendo in maniera più o meno diretta alle manifestazioni della sinistra, anche durante le varie campagne elettorali, altre volte sono stati  più o meno arruolati di peso e talvolta strumentalizzati, agitati come bandiere e poi contestati (si ricordi su tutto la grave contestazione-processo a Francesco al Palalido di Milano nel 1976 a cui ne seguì una analoga a Venditti). In virtù di questa appartenenza storica e della costante partecipazione alle vicende del Bel Paese, penso siano nate le interviste di questa estate sulla corsa alla segreteria del Partito Democratico. Francesco ed Antonello si sono trovati questa volta su due versanti opposti: il primo ha manifestato la sua personale amicizia con Walter Veltroni ma non si è detto del tutto convinto della sua strategia politica optando per Rosy Bindi, il secondo ha ribadito la sua vicinanza al sindaco di Roma.

Analizzando la produzione di Antonello ci si può rendere conto come la riflessione sull’incontro/scontro/avvicinamento tra il mondo cattolico e quello laico di sinistra sia sempre stata molto presente e che lo stesso cantautore abbia vissuto questa dialettica con sensibilità diverse nel corso degli anni. Basta ricordare "Roma capoccia" ("Theorius campus,1972) dove vengono citati e celebrati i due simboli della città, quello laico e quello cattolico, Colosseo e Cuppolone, e poi ancora lo stordimento all’epoca del compromesso storico con "Nostra signora di Lourdes/Compromessi sposi" ("Ullalla", 1976), poi sfumato in nostalgia e disincanto in quel capolavoro che è "Modena" ("Buona Domenica", 1979). Sicuramente le motivazioni della nascita di un solo partito che riunisca insieme una parte del cattolicesimo democratico e gli eredi di  quello che un tempo era il Partito Comunista Italiano, sono molto complesse (e forse anche discutibili…) e meritano approfondimenti politici assai più articolati di quelli che possono emergere dalle brevi interviste ai due cantautori; eppure mi è sembrato interessante il contributo alla discussione di Antonello e Francesco, due protagonisti della canzone d’autore italiana che per tanti anni hanno accompagnato la vita sociale e politica del paese. Propongo quindi, a seguire, gli articoli tratti dal Corriere di questa estate con un ringraziamento al  Blog di Barbagianni che gentilmente li ha messi a disposizione.

Stefano "Solegemello"

L’intervista a De Gregori: Clicca qui per la parte 1 Clicca qui per la parte 2

L’intervista a Venditti : Clicca qui

Nell’immagine piccola  in alto: Francesco ed Antonello alla manifestazione per le politiche del 1996, le prime con l’Ulivo. Questa manifestazione si tenne a Piazza Vittorio a Roma e se non erro vedeva protagonista Veltroni. I due cantautori cantarono, duettando, "Alice" e "Roma capoccia". Nella foto grande in basso: Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Walter Veltroni durante la chiusura della campagna elettorale del 2001 per l’elezione del sindaco di Roma. 

Una risposta a “”

  1. ciao Marta x le politiche del 1996 de Gregori e Venditti cantarono duettando anche W L’ITALIA. Andrè

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