FELLINI

Ci sono canzoni che si amano più di altre, ma non è detto che queste preferenze siano immutabili. Variano infatti a seconda del momento, dell’umore o di chissà cosa. Beh, in questi ultimi anni, questa canzone, cioè "Fellini" dall’album "Sotto la pioggia", è stabilmente nella classifica delle mie più amate (lo so non è tra le più celebri, però ha secondo me qualcosa di speciale, sia a livello lirico che musicale), insieme a pezzi come "Eleonora"(dallo stesso disco), o "Ma che bella giornata di sole". Chissà, forse è perchè sto diventando vecchio e malinconico??? :-))). "Fellini" è poi tornata d’attualità anche in occasione di una delle ultime uscite televisive di  Antonello Venditti, ovvero il Capodanno 2008, trasmesso in diretta dalla Rai proprio dal "Parco Fellini", a due passi da quel Grand Hotel tanto volte celebrato dal Maestro nei suoi film. Mi ha fatto piacere che Antonello abbia ricordato in quell’occasione questa sua vecchia canzone (sarebbe stato fantastico sentirgliela cantare) e riporto il video, caricato su Youtube, di quel momento…

Ciao a tutti i lettori ed ancora BUON 2008!

Stefano "Solegemello"

Fellini
(Sotto la pioggia, 1982) 

Amico mio il treno fischia forte
e ha la faccia di un bambino triste
a Rimini d’estate
come un ricordo…
come una bugia… passa via.
per ogni guerra per ogni cuore
sta nascendo una stella in cielo
sola come un grande amore
che strano imbroglio… che strana compagnia…
questa dolce vita.
Ma noi ci crediamo ancora ogni giorno
come questa sera in questa vita Luna Park
E come due aquile al vento ci inventiamo in un solo momento
di volare in alto, in alto, in alto e ancora di più …
… credimi … credimi …
Federico è solo un sogno, una macchina del tempo
tutto quello che rimane intorno è una sciarpa contro il vento

…un treno che va via credimi … credimi …

Video da YOUTUBE

1 Gennaio 2008, Parco Fellini 

Qui riporto alcuni stralci di articoli, tratti da vecchie riviste, su un argomento molto interessante, il rapporto tra arte e capitale, tra artista ed industria. Sarebbe bello poterne discutere insieme!  Buona lettura, Solegemello. 

(…) con "Fellini" Venditti, oltre a compiere un omaggio ad uno dei più grandi personaggi della scena culturale italiana, testimonia in maniera poetica, la difficoltà di essere artista fuori dalle regole del mercato, in una canzone che, con questa chiave di lettura, diventa forse il brano più politico di "Sotto la pioggia", dove si parla dei rapporti tra arte e potere, arte e capitale, e dove spesso capitale e potere stanno insieme senza dare spazio all’arte. Federico Fellini rappresenta, secondo Venditti, l’arte incontaminata, allo stato puro, ma anche qualcosa di più, la capacità di inventare, una macchina del tempo, forse soltanto un luogo della memoria anche lui come i suoi film, da "La dolce vita" ad "Amarcord".(…) (Ciao 2001, 9 Maggio 1982, n.19 Anno XIV)

(….) "Fellini" descrive il rapporto che c’è fra potere e arte: mentre noi, sempre parlando di una volta, eravamo molto garibaldini, lottavamo forse perchè non eravamo dentro , non sapevamo certi meccanismi, oggi noi sappiamo che l’arte è in qualche modo dipendente dal capitale. Ecco allora che ad esempio, per me, il fatto di non avere soldi, di avere una discografia debole, mi impedisce di esprimermi…così come succede a Fellini cui, come me che ho fatto un disco in tre anni, non permettono di fare più di un film ogni quattro. (….) (Music Anno IV n.37-38 Maggio/Giugno 1982) 

Clicca qui per la pagina del SITO SOLEGEMELLO dedicata a Federico Fellini/Antonello Venditti, con altre foto e curiosità. 

4 Risposte a “”

  1. interessante la spiegazione della canzone, il discorso circa le regole del mercato…non sapevo questa cosa…Questa credo sia una delle canzoni più poetiche di Venditti e l’immagine del fischio treno e del suo sfumare mi è entrata da subito nel cuore la prima volta che l’ho sentita. Forse perchè da piccola andavo a giocare in un campo attaccato alla ferrovia e coi miei fratelli aspettavo il treno e quando passava, preannunciato dal fischio, gli correvamo indietro! Ma il treno passava il lampo e noi eravamo già ad aspettare il prossimo…Oltre al testo di questa canzone mi piace moltissimo la voce profonda di Antonello, malinconica e grintosa, espressiva della sua anima migliore.

  2. bellissimo il ricordo del treno…caspita questo commento è quasi un post! 😉 Si in “Fellini” c’è davvero un Antonello ispirato sia come testo che come interpretazione

  3. volevo scrivere “come in un lampo” e non “come il lampo”

    quel campo poi ha fatto la fine della via gluck…anche se invece di case ci hanno cotruito una piscina e un po’ di verde è comunque rimasto…

    comunque tutto l’album è particolare anche appunto per l’uso della voce, ad es anche Torino e Sotto la pioggia mi piacciono moltissimo…..e come non citare Eleonora e Dimmelo tu cos’è….Vabbè…quali mi mancano???;-)

  4. Ciao a tutti e dopo parecchio ancora auguri 🙂

    Concordo con Marta quello è uno degli album più belli di Antonello, uno con i testi e le musiche più poetiche e interessanti.

    A Natale tra gli altri regali ho ricevuto con 4 mesi di anticipo il biglietto per il regalo di Antonello di palermo… il 15 Marzo… non vedo letteralmente l’ora :).

    Un bacione a tutti!

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