SORRISI
I sorrisi sono una forma di comunicazione, quelli veri e spontanei sono più precisamente un’espressione dell’anima. Cosa c’è di più bello e conciliante col mondo di un dolce sorriso? Ti disarma e ti lascia senza parole, perché lui stesso non ne ha bisogno! Un sorriso ha il valore di un abbraccio, la forza di un raggio di sole, la freschezza di un’acqua pura e buona. Però può anche essere triste e allora chi lo raccoglie ha una grande responsabilità: quella di cancellarne l’amarezza e solo l’amicizia o l’amore lo possono addolcire…
 
Le canzoni di Antonello parlano di vari sorrisi.  
Quello che più mi piace è descritto nella bellissima Dolce Enrico (dedicata all’indimenticato Enrico Berlinguer): ”Enrico, se tu ci fossi ancora, ci basterebbe un sorriso per un abbraccio di un’ora” / “chiudo gli occhi e tu ci sei Dolce Enrico, tu sorridi accanto a me”. L’immagine è dolce e struggente. Il forte senso di solitudine di Antonello trova conforto nel ricordo e nella contemporanea presa di coscienza che Enrico ancora c’è, vive nel suo cuore e lo accompagna negli ideali e nelle speranze, rassicurante di dolcezza e forte di una compianta integrità morale.
 
Ci sono poi i sorrisi di Modena: “con le nostre famose facce idiote ah eccoci qui, coi nostri famosi sorrisi tristi a parlarci ancora di noi”. L’amarezza di una sensazione di estraniamento, la “voglia di andare via” accompagnata da sentimenti e stati d’animo difficili da decifrare, trovano sollievo e sfogo comune nella condivisione del momento tra due amici. Quando “non c’è niente da capire, niente da salvare nelle nostre parole”, forse i sorrisi e gli sguardi  ("io resto qui a guardarti negli occhi lo sai") parlano più di tanti discorsi e stemperano la drammaticità del momento in un dialogo intimo e silenzioso. La canzone si riferisce alla partecipazione di Antonello al Festival dell’Unità di Modena del 1976. “ Io ero solo al pianoforte e tentavo di comunicare, di ricostruire le atmosfere del Folkstudio. E mentre cercavo di esprimermi, mentre cercavo di trasmettere, la cosa più importante per gli astanti era trovare posto a sedere. E come sempre quando ti trovi davanti a qualcosa che ti fa male, cominci a riflettere, a ripercorrere tutta la tua vita. Forse per questo ci ho voluto dentro Gato Barbieri, tutti e due siamo nati al Folk Studio, le nostre storie sono parallele, cono lo stesso amore per il paese e la stessa impossibilità di comunicare. D’altronde ormai non ci può essere un rapporto privato nella musica: o fai i festival dell’unità o vai per discoteche. Ed ecco allora quella voglia fisica di andarsene via, come mi prese quella sera a Modena.”.
 
Tradimento e perdono, una delle canzoni del nuovo album di Venditti, racconta del sorriso particolare che ha caratterizzato e accomunato tre grandi personaggi (Agostino Di Bartolomei, Luigi Tenco e Marco Pantani), “campioni” nelle loro discipline ma segnati e condannati dall’infelicità. Nei loro visi ricorreva spesso un “sorriso sgomento”. In una società come la nostra, che non ammette errori e che “piange il campione quando non serve più”, un segnale così chiaro di paura e di malessere passa indifferente, come se la fragilità umana non fosse concessa. E Antonello allora riflette sul fatto che “ci vorrebbe attenzione verso l’errore” e invoca quindi quella sensibilità e quella solidarietà umana necessarie per non far cadere l’uomo nel baratro: “se ci fosse più amore per il campione oggi saresti qui”. Infatti per il campione  lo sbaglio si paga anche più caro  rispetto a una persona  "normale": la sua figura è importante solo quando vince, e si porta quindi addosso il peso delle aspettative di chi lo vuole forte ma poi gli volta le spalle appena cade nell’ombra. Il campione può allora diventare facilmente vittima di un amore subdolo e crudele…
 
Dimmi che credi affronta un tema bello e delicato, caro a Venditti (ricorre spesso nelle sue canzoni, penso ad es a: Marta, Per sempre giovane, Peppino): il rapportarsi con le difficoltà della vita. La canzone è dedicata al figlio ed è un’esortazione a non arrendersi, ad affrontare la vita con fiducia (e con fede), al saper riconoscere sempre la bellezza e l’importanza della nostra esistenza. “Il tuo sorriso tra la gente passerà forse indifferente, ma non ti sentirai più solo sei diventato un uomo”. Solo la comprensione del valore della vita, l’apprezzamento del bello che esiste, può portare alla maturità e alimentare il coraggio di vivere dinanzi alle difficoltà.
 
Altri sorrisi nelle canzoni di Venditti:
  • “odiarsi mai per chi si ama come noi basta sorridere” – Amici mai        
  •  “un bambino che domanda come è nato si risponde sorridendo che lo sa” – Le tue mani su di me
  •   “Quando verrà Natale tutto sorriderà” –  Quando verrà Natale
  •  “Era un pianeto sincero e sorrideva sempre”/ “Questo era un uomo; era una macchina molto strana e non sorrideva mai” – Figli del domani 
  • “alla luce del fuoco lei mi guarda e sorride, sorride, sorride, sorride, sei tu…” – Strada
  • “La solitudine è una strana compagna lei ti sorride come una puttana” –  Stai con me      
  •    “perché lui porta la cravatta il sorriso più smagliante” – L’uomo falco
  •   “TG1 TG2 che confusione ma almeno rimane il pregio dell’informazione e tra una smentita e l’altra e un sorriso ministeriale ci fa capire che le cose non vanno poi troppo male” –  Il telegiornale
  •   “Quando non guarda guardi lui e mi sorridi “/ “Quando non guardi guarda te e mi sorride” –  Miraggi
  • “sorridi Roma, non ti lasceremo mai “- Ho fatto un sogno
  • “il mio sorriso ha aperto i tuoi rimpianti tu ancora stai dormendo accanto a me” – A che gioco giochi
 

4 Risposte a “”

  1. bel post, questo dei “sorrisi tristi” è proprio un luogo letterario nelle canzoni di Antonello!

  2. brava MARTA!!! hai fatto un post analizzando il tema del sorriso nelle sue varie sfaccettature in modo perfetto!!!! ciao Andrè.

  3. Che dire, ho letto e riletto il post….magnifico, è vero il sorriso sincero fà bene al cuore, bravissima Marta nel trovare tutti i sorrisi di Antonello

  4. Bellissimo post,

    non avevo mai riflettuto su quante volte Antonello parli dei sorrisi nelle sue canzoni… Grazie per questa riflessione.

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