NAPOLI 2006…1996…Come corre questo treno…

Oggi sono stato a Napoli, catapultato lì dal treno più veloce che ci sia nel paese più lento che ci sia!! Ho trovato una città bellissima e degradata, veloce ed immobile, mare e montagna. Si potrebbe provare a descriverla mettendo uno dietro l’altro tanti fotogrammi: gli importanti e spesso trascurati monumenti, i vicoli e le strade trafficate, un’umanità viva e rassegnata allo stesso tempo,  la pizza, il caffè, le sfogliatelle e i babà, la musica, il mare, il teatro. Ma credo che si avrebbe un’idea troppo approssimativa e si coglierebbe solo una serie di immagini senza decifrare realmente la trama, i mille colori, odori, sapori di una città davvero unica al mondo.Mentre già pensavo a tutto questo e passeggiavo per San Gregorio Armeno, la stradina di Spaccanapoli dove si possono trovare gli artigiani-scultori del presepe, mi è tornata alla mente la bella lettera che Antonello Venditti scrisse alla città in occasione di un suo concerto in Piazza Plebiscito nel 1996 (non si può tenere a freno "un solegemello" neanche in trasferta…e così…ho subito pianificato questo post per il novello "Vendittando"). Quella notte, che per me era  la classica "notte prima degli esami", visto che il giorno dopo avevo il tema di maturità classica, Antonello propose alcuni brani dell’album "Prendilo tu questo frutto amaro" (1995) alternati con i suoi più grandi successi, molti dei quali eseguiti al solo pianoforte. Al concerto va segnalata anche la presenza di Lucio Dalla, Roberto Murolo, Chico Buarque, Noa e altri ancora. Detto questo, ripasso la palla a Marta e la ringrazio per l’ospitalità 🙂

Ripropongo qui la lettera di Antonello!

in foto, nell’ordine: il bellissimo chiostro maiolicato di Santa Chiara e Via San Gregorio Armeno

(lettera di Antonello Venditti alla città di Napoli, letta prima del concerto in Piazza Plebiscito da Gianni Minà)

 

 

Grazie Napoli
Grazie perchè ci sei, bella, fiera, fisica,
non in cartolina
grazie per la tua forza, la tua energia,
la tua voglia di vivere
grazie per la tua speranza, il tuo modo antico,
e tenace di pensare al 2000
grazie perchè sei diversa, non banale,
così italiana come sono io
grazie per le tue lacrime e le tue risate
urlate in faccia come uno schiaffo al cielo
grazie per la tua umanità piena di sfrontatezza
e di mistero
grazie per le tue voci e i tuoi fantasmi,
per le tue canzoni, la tua musica, la tua fantasia
grazie per il tuo diritto di esistere
a dispetto dei re e col favore dei santi
grazie per il tuo dovere, per il tuo istinto
per il tuo infinito orgoglio di esserci
grande, quando ci devi essere
grazie per Eduardo, Peppino, Antonio, Pino,
Massimo e tanti altri 1000 nomi sconosciuti
che ti hanno fatta Napoli
grazie per la tua grande Piazza Plebiscito
disvelata al mondo e prestata al mio cuore
per una notte
grazie per l’ emozione e per questo nodo in gola
che questa notte non mi farà dormire
grazie dal tuo amico.

Antonello Venditti-1996

 

Nell’ambito di questo concerto, Antonello Venditti ha eseguito le sue canzoni più note, ha duettato con Lucio Dalla in "Ma come fanno i marinai" e con Chico Buarque de Hollanda in "Anima e core"(un brano in napoletano). Ha proposto "Stella" con l’intervento nel finale di Noa.

2 Risposte a “”

  1. bellissimo post, bravo, sai scrivere molto bene, meno male che sei co-autore del blog!

    mi sarebbe piaciuto esserci a napoli..

  2. si anche a me sarebbe piaciuto! E’ una città importante per…le 100 città! Magari una volta organizziamo un Napoli-Caserta(quest’ultima è una delle mie prossime mete!)

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