"…e i suoi occhiali da sole comprati sulla Costa Smeralda…"

Allora…sto provando a inviare il testo di questa canzone sul blog…ma splinder me la rifiuta…che ci sia sotto una congiura caimanesca?…eppure qui si parla di stambecchi…avrà avvertito "il dentuto essere" un certo grado di parentela con il cornuto animale della canzone? Ai posteri l’ardua sentenza…riprovo ad inviare speranzoso che l’occhio del Caimano sia distratto….CLICK!

Lo stambecco ferito 
 (1975, Lilly, A.Venditti)
 

La troupe del fuggiasco stasera ha cambiato la scena

sulla neve e sul fango lentamente arrancano piano

e si lasciano indietro, ridendo, la ricca Milano.

Carovana di gente da circo sbandata davanti alla nebbia;

lo lo spio mentre il vino mi gonfia le vene

e il fucile imbracciato aspetto stambecchi.

E un cavallo pezzato di nero compare nel buio

tocca a lui, innocente, di aprire la lunga teoria.

E la donna biondissima e nuda che cammina di fianco,

non c’è dubbio è la sua segretaria che porta

sulla schiena bianchissima delle autofatture

lei amava il Marchese ancor prima di fargli da schiava

e due negri in livrea celestina le frustano il seno.

Poi due fari al limone attraversano il buio

e una luce azzurrina sul tetto che gira

fa capire al mio scarso vedere che

è una pantera della polizia.

E poi dietro una fila interrotta da un solo rumore,

sono uomini e spazzaneve della stradale.

Poi di colpo mi vedo sbucare una "RoIIs" tutta bianca

con i vetri appannati da una pallida ombra di cielo.

E lo vedo finalmente quel sigaro nero che brilla

"È lui lo stambecco ferito che stavo cercando".

Le racchette da tennis confuse dietro al sedile

e i suoi occhiali da sole comprati sulla Costa Smeralda,

tra il soffitto e la pelle del tetto 40 miliardi di lire

che le mucche domani tranquille potranno mangiare,

le bottiglie di whisky ricordo di orge lontane

aspettano di essere aperte dal loro padrone.

"Industriale ammazza la moglie e poi fugge lontano".

E due fabbriche chiuse in Calabria aspettano il pane

"La polizia, malgrado gli sforzi, ha perso le tracce".

Io li vedo passare davanti intontito dal freddo.

Le sue mazze da golf risplendono al sole

quando lui si riaccende quel sigaro tanto temuto

quaranta miliardi di lire nascosti

tra l’acciaio e la pelle del tetto.

Venderà le sue tazze da cesso in Cina o in Giappone

dopo aver liberato per noia la bionda compagna.

E suo figlio? E suo figlio girerà come un biglietto da mille

I "College" inglesi, rivedrà suo papino

sulla foto di qualche giornale.

Ed il vino ed il sangue mi sale alla testa

"Non voglio sparare".

E le lacrime confondono il cuore dal proprio dovere.

"Dov’è andato dov’è andato il coraggio spavaldo di un bracconiere".

La pietà mi fa dire di no a un leone che fugge.

II grilletto è bloccato dal ghiaccio

"Non voglio vedere".

Uno sparo…

Riecheggia tremante per tutta la valle.

"Polizia uccide cacciatore di frodo

sulla terra comasca".

Lo stambecco felice e ubriaco vola lontano

e la nebbia delusa e sconfitta se ne va… piano, piano.

E dopo il testo, riporto anche un piccolo approfondimento legato alla canzone. Questo stralcio di intervista del 1975 è un classico che ho proposto tante volte su "Solegemello" ed è forse una delle più famose interviste rilasciate da Venditti, oltretutto ha dato ad Antonello lo spunto per il brano "Penna a sfera"(ma quella è un’altra storia…). Questo articolo è uscito qualche mese prima di "Lilly"  e contiene anche la citazione di un brano, "Bahamas", rimasto inedito. Ringrazio ancora Marco di Reggio Emilia per avermi fatto avere questo materiale.

 

da "Canzoni, e un po’ di champagne"(Enzo Caffarelli,1975, "Ciao 2001")

(…) “Lo stambecco ferito” è una poesia allegorica, a tratti surrealista che doveva già figurare nel precedente 33. Lo stambecco è il sistema, il bracconiere la giustizia proletaria, il bracconiere potrebbe colpire a morte l’animale, ma ha un ripensamento: il conflitto tra essere uomo e giudice del popolo. Esita ed è perduto: “polizia uccide cacciatore di frodo sulla terra comasca” è la didascalica conclusione della ballata, cui segue una divagazione strumentale “La morte del bracconiere”.

“Non ho dato il tempo al bracconiere di scegliere –dice l’autore la canzone vuole aprire un caso di coscienza, stimolare l’ascoltatore, senza rispondere alla domanda se sia giusto uccidere per motivi politici. Comunque c’è differenza tra la rivoluzione vera e propria ed un gesto isolato, inutile, controproducente. E’ per questo che non condivido per esempio l’atteggiamento dell’anarchico della “Locomotiva” di Guccini.”

Il nuovo album conterrà anche “Bahamas”, una divertente improvvisazione che risponde ironicamente al “Piano bar” di De Gregori. Poi “Santa Brigida” ovvero il canto della pioggia, definita una sorta di canto popolare del duemila.“Una di quelle arie che ti sembra di avere in mente fin da bambino, ma che non hai mai realmente ritrovato” . Infine due o tre canzoni d’amore, ancora da comporre. (…)

5 Risposte a “”

  1. ma nell’articolo parlavano anche di lilly?

    le canzoni dell’album:

    Lilly

    L’amore non ha padroni

    Santa Brigida

    Attila e la stella

    Compagno di scuola

    Lo stambecco ferito

    Penna a sfera

  2. per rispondere alla tua domanda ecco un altro stralcio dell’intervista “Canzoni, e un po’ di champagne”, Enzo Caffarelli, 1975,Ciao 2001

    (…..) Ci si chiede allora cosa verrĂ  dopo. Il materiale per un nuovo disco è in gran parte pronto. Tre delle canzoni (sei o sette in tutto) che lo compongono fanno giĂ  parte del repertorio di concerto. Antonello lo esegue, come il resto, al solo pianoforte.

    “Come nelle versioni originali, quelle che suono a casa mia” spiega sul palco “ e quindi le più vere. Per me il disco è un fatto incidentale non so per voi” .

    Un arrangiatore di professione sta lavorando sulle composizioni, per dare un tono differente alle incisioni, che saranno pubblicate in autunno. “Temo che nessuna passi la censura della radio” ha commentato Venditti “a viale Mazzini stringono i freni”

    “Compagno di scuola” è il ricordo degli anni del liceo. La più gucciniana forse delle sue canzoni . “L’avrei voluta chiamare “cuore”-ha detto “perché è la mia visione deamicisiana della scuola. Ma esistevano troppi “Cuore” in giro”

    E’ una frecciata alla scuola più conservatrice ed automatica, ed insieme una condanna amara della sua generazione, quella precedente al ’68, giovani senza ideali al di fuori della moto, della festa e della ragazza(“Il più impegnato di loro aveva il jukebox in testa”). Inoltre è una presa di coscienza della falsità e della vacuità dei rapporti che si instaurano a scuola.(“compagno di scuola, compagno per niente, ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?” si chiede angosciato Antonello, precisando nel presentare il pezzo di aver impiegato quattro anni per capire che il suo compagno di banco era fascista.).

    Un’altra novitĂ  si chiama “Lilly”: una canzone d’amore ma anche un lucido episodio della battaglia contro la droga. Nella distruzione fisica e psicologica dell’ex amica, il cantautore intravede tutta l’amara problematica del fenomeno, da…

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