Vi riporto un pezzo dell’amico vendittiano Sante, ispirato dall’ascolto del nuovo album del nostro Antonello. Buona lettura! (La foto è stata scattata da Solegemello)

DSCN3106

E la pioggia e’ un regalo di marzo che nasconde il suo veleno,e’ un sipario di mare che nasconde il mondo intero,e’ una pioggia che copre il passato dei giorni,l’esistenza di un amore,e’ un tempo che porta via,forse lontano da casa o forse appena dietro l’angolo.E’ marzo ma non e’ ancora primavera.
Anche i sorrisi non sono sorrisi,forse somigliano a quelli  tristi di Modena,sono sorrisi sgomenti anche sul traguardo vincente,anche sulla rete centrata,nascono prima dentro gli occhi,poi scendono giu’ fino alla bocca.Sono sorrisi che nascondono solitudini inaspettate,fragilita’ nascoste,che precedono addii dolorosi,tradimenti,notti insonni a cercare di capire,ma la vita di un uomo non si capisce mai,e nemmeno quella di un amico.Ed allora e’ veramente solo il destino che da’ senso alla vita,alle parole,e’ l’amore,solo l’amore,ancora una volta e per sempre l’amore.E’ questo viaggio dalla pelle al cuore,che attraversa tutte le stagioni di pioggia e di sole,viaggio dentro se stessi,dentro il proprio finito e infinito,liberandosi dalle catene,gridandosi dentro tutto il proprio dolore,come Giuda.
E allora non e’ un viaggio,e’ il Viaggio,quello che non puoi fare a vent’anni,quello che non conosci e che non puoi compiere se non hai mai amato veramente,sofferto veramente,sbagliato,tradito veramente.Bisogna ritornare dalla pelle al cuore,senza piu’ dolore,senza piu’ fare del male,farsi del male,bisogna chiedere perdono,l’uomo come Giuda,l’uomo Giuda,ancora qui,tra di noi,anzi noi,la sua reicarnazione all’infinito.
L’uomo,l’essere imperfetto,ma l’unico al quale e’ stata data la possibilita’ di amare,di sbagliare e di ammetterlo,di ritornare dalle parti del cuore,per incontrare di nuovo il proprio nome,la propria faccia,la propria voce.
Gia’,incontrarsi,fare i conti col tempo,col passato,come in quel bar all’angolo di Via Frattina,a dicembre,confusi tra le voci e le luci di Natale,dentro quella libreria a ricomprare quello stesso libro,perche’ forse davvero la vita e’ un eterno ritorno di cose,di amore,o forse no,e’ solo una canzone,e’ solo poesia,e’ solo un’illusione che ci serve per andare avanti.
E’ marzo ma non e’ ancora primavera.Piove su Roma.Piove.

Una risposta a “”

I commenti sono chiusi.